Il post che vi proponiamo oggi è un guest post pubblicato sul blog ufficiale di Google Enterprise e scritto da Lisa Davis, Chief Information Officer presso la Georgetown University.
In questo post la dott. ssa Davis ci racconta di come è avvenuta la migrazione sul cloud del sistema informatico della Georgetown University e con quali risultati.
La Georgetown University Passa a Google Apps
Passare a Google è stata l’occasione per ripensare il ruolo della tecnologia presso la nostra università e per unificare il nostro campus, grazie ad una potente soluzione di cloud computing che funziona indipendemente da dove si trovano i nostri utenti e dal dispositivo che utilizzano.
I calendari, le mail, i sistemi per l’archiviazione e la condivisione dei file che utilizzavamo prima erano frammentari e avevano un disperato bisogno di essere sostituiti. Il nostro sistema di posta elettronica aveva dodici anni, lo spazio di archiviazione per utente era di soli 250MB e i calendari non erano universalmente compatibili nè user-friendly. Quindi, quando i nostri 16.000 studenti hanno iniziato ad utilizzare Google Apps for Education, già nel 2009, abbiamo subito notato alcuni importanti benefici.
Così abbiamo deciso di completare la migrazione verso la medesima piattaforma. Alla fine di quest’estate, i nostri 20.000 studenti, il personale e i docenti non dovranno preoccuparsi più di eccedere i limiti di archiviazione delle mail, di non sapere cosa c’è nel calendario dei prof. e in quello degli studenti o di rimanere frustrati a casua degli elementi tencnologici che utilizzano.
La cosa che desidero sottolineare è che, se modernizzare il nostro sistema tecnologico rispondeva ad una esigenza pratica, lo abbiamo fatto credendo in una visione di lungo termine, per portare davvero la nostra università nel 21° secolo.
Fare questo in modo autonomo avrebbe significato impegnare ingenti risorse, ora e in futuro. Mentre, grazie a Google, abbiamo avuto l’opportunità di implementare questo nuovo sistema in maniera economica e sostenibile per il futuro.
Il processo di migrazione verso la nuova piattaforma è stato veloce, indolore e, soprattutto, ha reso i nostri utenti più produttivi. Siamo rimasti davvero molto colpiti dal modo positivo in cui la nostra comunità ha reagito al cambiamento. Certo, ha molto aiutato il fatto che circa il 30% del nostro personale e dei docenti avevano già degli account personali su Gmail, ma non posso negare che durante i nostri eventi di sensibilizzazione, anche le persone senza una simile familiarità con il prodotto, sono rimaste davvero entusiaste. Abbiamo infatti organizzato diversi eventi dimostrativi per rispondere alle domande di tutti e per fornire supporto a coloro che ne avevano bisogno.
Lavorare sui nostri progetti e svolgere le nostre attività quotidiane è diventato molto meno doloroso dopo il passaggio a Google Apps perché, invece di avere decine di versioni di allegati in decine di email, tutti possiamo lavorare su una stessa copia del documento in tempo reale, grazie a Google Docs.
Il Corp, la società degli studenti della Georgetown, ha inziato ad utilizzare Google Apps per coordinare orari, pianificare eventi e gestire altri aspetti del loro lavoro. Quindi siamo davvero entusiasti di vedere come tutti all’interno del campus utilizzano Google Apps in maniera innovativa, per collaborare, migliorare l’esperienza di studio e rendere, in ultima analisi, più produttivo l’intero campus.
Abbiamo quindi definitivamente detto addio ai periodi in cui dovevamo destreggiarci tra caselle di posta piene, appuntamenti perduti e tecnologia inefficiente.
Passare a Google ci ha permesso di spegnere i nostri server di posta elettronica e, al tempo stesso, di fare un enorme balzo in avanti in relazione ai servizi che forniamo ai nostri dipendenti e studenti.
Questo è il parere di uno dei rettori più importanti degli Stati Uniti. E in Italia quando le Università decideranno di passare a Google Apps for Education?