A partire da gennaio 2017, Google Chrome inizierà a considerare non sicuri i siti HTTP nei quali avvengono transazioni economiche, si trasmettono password o si effettuano pagamenti con carte di credito. A tendere, Chrome contrassegnerà tutte le connessioni HTTP come non sicure, così da favorire il passaggio alle connessioni HTTPS.
Quando si naviga con Chrome, appare un’icona sulla barra dell’URL che indica quando un sito è sicuro. Fino ad oggi, le connessioni HTTP non sono mai state segnalate esplicitamente come non sicure, e Chrome le ha sempre etichettate come neutre.
Le connessioni HTTPS sono più sicure
Anche se Chrome, fino ad oggi, non ha mai parlato apertamente di rischi, questo non significa che i siti HTTP siano adeguatamente protetti. Infatti, quando si carica un sito HTTP, qualcun altro sulla rete può guardarlo o modificarlo prima che arrivi a noi.
La buona notizia è che gran parte del traffico web è fortunatamente passato su connessioni HTTPS e il loro utilizzo è costantemente in aumento. Proprio di recente, è stato raggiunto un importante traguardo con oltre la metà delle pagine desktop caricate su Chrome servite su HTTPS. E, da come risulta nel HTTPS Report di Google pubblicato a febbraio 2016, ben 12 dei migliori 100 siti web hanno cambiato le loro impostazioni predefinite servite da HTTP a HTTPS.
Secondo alcuni studi, quando un utente naviga sul web non ha la percezione che un sito non sia sicuro solo perché non appare alcun avvertimento o perché il sito non è indicato come “sicuro”. Allo stesso modo, gli avvisi troppo frequenti diventano poi inefficaci. Per questo motivo, Google procederà gradualmente nel contrassegnare i siti HTTP in modo più chiaro e preciso utilizzando, infine, come indicatore un’icona con un triangolo rosso.
Google suggerisce a tutti di adottare le connessioni HTTPS che sono più sicure e più convenienti che mai e permettono anche una performance migliore del sito e funzionalità nuove e più potenti. Potete consultare le indicazioni contenute nelle guide prima di iniziare.